
La regina delle Puglie - Il transetto
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Il transetto
La mole grandiosa del transetto, che fa corpo con la cripta, in cui fin dal 1142 furono riposte le reliquie di san Nicola, fu realizzata per prima; il fastoso cornicione che lo corona rimase in parte inglobato all’interno della chiesa, quando fu ultimata la copertura del corpo longitudinale.
Due gruppi scultorei sono sospesi, all’esterno, nel mezzo delle testate del transetto.
Sul lato nord, il tema è tratto dall’Antico Testamento, vi è raffigurato Sansone che sloga le mascelle del leone (Gdc 14,5-6), inteso, in base alla dottrina tipologica, come ‘figura’ del Cristo che scardina le porte degli Inferi, ovvero dell'Anastasi, la Resurrezione di Gesù.
Sul lato sud, l’argomento attinge all’epistola di san Paolo ai Colossesi (Col 2,12; 3,5-10.12); vi compare una composizione in apparenza enigmatica, formata da un vecchio, seduto e con una gamba piegata verso di sé nell'atto di cavarsi una spina dal piede, da un giovane che si ammanta pudico, da una testa di toro e, alla base, da un cinghiale.
L'immagine del cavaspina, desunta nel medioevo da una statua antica rinvenuta a Roma e raffigurante Priapo, giovane dio della fecondità e della gioia di vivere, fu usata come simbolo primaverile del mese di marzo (un esempio è nel pavimento musivo di Otranto) e, nel contempo, della lussuria.
La raffigurazione tranese del cavaspina come vecchio barbuto, quindi, insieme alle altre sculture del gruppo ed a quella sul fronte opposto del transetto, riporta al noto passo della lettera in cui l'apostolo stabilisce una stretta relazione tra la resurrezione di Cristo e quella del credente, che in Lui si compie, ma non senza condizioni, a patto che ci si spogli dell’uomo vecchio, con i suoi vizi, e ci si rivesti dell’uomo nuovo, con le sue virtù.
A ribadire il concetto, l'uomo nuovo e l'uomo vecchio dell'epistola sono contrapposti come il toro e il cinghiale, esempi corrispettivi di purezza e di impurità, secondo la distinzione mosaica, nel Levitico (11,1-7).